FinCEN avverte che gli attacchi di ransomware russi potrebbero aumentare
La US Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) ha emesso un avviso, avvertendo del potenziale aumento degli attacchi ransomware originati da attori russi.
FinCEN chiede maggiore vigilanza
FinCEN ritiene che ciò possa far parte di un più ampio tentativo da parte della Russia di aggirare le sanzioni imposte dall'Occidente in generale e dagli Stati Uniti in particolare come risposta all'invasione militare russa dell'Ucraina.
L'allerta vuole servire come monito a tutte le istituzioni con sede negli Stati Uniti, in particolare le istituzioni finanziarie, a prestare la massima attenzione quando si tratta di tentativi da parte di entità russe di "eludere" le sanzioni imposte. L'allerta si concentra sull'uso delle valute digitali e, in particolare, su eventuali pagamenti di ransomware effettuati utilizzando criptovalute, a seguito di attacchi da parte di attori di minacce digitali e "oligarchi" russi.
Al momento non ci sono segnalazioni di casi significativi di elusione delle sanzioni imposte, tuttavia, FinCEN avverte che ogni istanza di attività sospetta, non importa quanto piccola possa essere, deve essere segnalata immediatamente ed esaminata in dettaglio.
C'è già stato un visibile aumento dell'attività dei gruppi di hacker russi e bielorussi, con attacchi contro entità ucraine, come riportato dal Threat Analysis Group di Google qualche giorno fa.
Preoccupazioni per le criptovalute: giustificate o no?
Le autorità temono che i pagamenti vengano effettuati in cripto perché, a differenza dei pagamenti tradizionali, le criptovalute sono regolamentate in modo molto più ampio sia negli Stati Uniti che nel mondo.
Mentre l'avviso è stato emesso evidenziando la possibilità di spostare somme tra i due paesi utilizzando la criptovaluta, altri analisti sono stati più scettici sul fatto che ciò accada su "scala significativa".
Sebbene vi sia l'idea che le transazioni crittografiche siano completamente irrintracciabili, Threatpost ha citato Rosa Smothers, un'ex analista delle minacce della CIA, che ha sollevato il caso dell'attacco ransomware Colonial Pipeline dell'inizio del 2021. In questo caso, milioni di dollari in criptovalute sono stati sequestrati e in seguito tornò a Colonial.
